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Auto a rate: ecco come strappare prestiti a interessi minimi. Ma occhio ai bluff

Auto a rate: ecco come strappare prestiti a interessi minimi. Ma occhio ai bluff

Oggi più del 70% di persone in Italia ricorre a un finanziamento per comprare un’automobile nuova. A volte anche usata. E’ molto raro, infatti, che l’interessato riesca ad affrontare l’intero pagamento in un’unica soluzione ed è proprio per questo che la maggior parte delle volte si ricorre alla rateizzazione. Nonostante questo il mercato delle auto in Italia è in forte crisi. A giugno, secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni di autovetture sono state 171.626 con una contrazione del 2,1% su giugno 2018, mentre il bilancio del primo semestre chiude a quota 1.082.197 con un calo del 3,5%. C’è ottimismo che possa riprendersi nel 2020 grazie a più vantaggiose forme di finanziamento a tassi agevolati tra cui la cessione del quinto. Vediamo le possibili soluzioni.

AUTO A RATE - Chi intende acquistare una nuova vettura può stipulare un contratto di finanziamento direttamente in concessionaria oppure chiedendo un prestito personale. Come accade per ogni altro tipo di finanziamento, dunque, il richiedente dovrà dimostrare di essere in grado di rimborsare l’importo nel tempo: per farlo dovrà quindi presentare la propria busta paga o il cedolino della pensione, come garanzia. Naturalmente in fase di scelta è bene valutare attentamente anche i tassi offerti dalle diverse soluzioni disponibili. E in questo possiamo darvi una mano. Esistono sostanzialmente tre soluzioni idonee per far fronte al pagamento delle rate: il prestito, la cessione del quinto e il leasing. Il prestito si distingue a sua volta in finalizzato (legato quindi alla finalità d’acquisto della vettura) e personale (la somma che si ottiene non è vincolata necessariamente all’acquisto di quel determinato bene). Per quanto riguarda la cessione del quinto, invece, si tratta di una formula che prevede di trattenere direttamente dalla busta paga un importo pari a massimo un quinto dello stipendio, fino all’estinzione del debito. Infine troviamo il leasing, una formula a metà tra compravendita e noleggio a lungo termine; questa modalità conviene soprattutto alle aziende e ai possessori di partita IVA (per via delle detrazioni fiscali di cui possono beneficiare) e nel caso in cui si tende a cambiare spesso auto.

INDAGINE - Negli ultimi giorni l’Antitrust sta indagando su una questione decisamente poco chiara legata a “troppo facili” finanziamenti per nuove autovettura. Alcune società offrono ai loro clienti un servizio di “auto no cost”, per cui le rate pagate per l’acquisto dell’auto verrebbero rimborsate dalla società in cambio di pubblicità da esporre sulla vettura con appositi adesivi (è il cosiddetto carvertising). Un sistema che ha fatto gola a molti, ma che ha iniziato a scricchiolare quando le società hanno iniziato a non pagare le rate. Per questo è in corso un’indagine dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato. Non solo per il mancato pagamento delle rate, ma anche il rifiuto di fornire copia della fidejussione ai propri clienti o il fatto di averla inserita nell’importo finanziato, facendole dunque maturare interessi. In altri casi, poi, i consumatori hanno denunciato una condotta aggressiva: le società avrebbero infatti costretto i drivers ad acquistare degli smartphone con la medesima formula “a costo zero” quale retribuzione per l’attività pubblicitaria. Attenzione quindi a offerte “troppo vantaggiose”. Seguite i nostri consigli.

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