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Liberi professionisti: ora il prestito è davvero agevolato

Liberi professionisti: ora il prestito è davvero agevolato

Essere dipendente ha pregi e difetti, così come essere libero professionista. Fino a qualche tempo fa, però, soprattutto per certe categorie era difficile poter accedere a finanziamenti agevolati in mancanza di garanzie del “datore” di lavoro. Oggi le cose sono cambiate: l’accesso al credito per i liberi professionisti sarà più facile. A garanzia delle richieste di finanziamento interverranno, infatti, sia le Casse previdenziali che il Fondo di garanzia per le Pmi. Una svolta importante per migliaia di lavoratori autonomi. Grazie all’intesa tra Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Adepp (associazione degli enti previdenziali e privati), i liberi professionisti potranno così beneficiare di uno strumento in grado di accrescere le possibilità di accesso ai finanziamenti connessi all’attività lavorativa. La Commissione Europa ha inoltre adottato un piano di azione per le singole professioni che consiste in un sostegno e rilancio dell’imprenditorialità che ha come obiettivo quello di estendere ai professionisti i benefici già riconosciuti alle microimprese come ad esempio l’accesso facilitato al mercato e al credito con finanziamenti ad hoc a tassi di interesse vantaggiosi. 

COSA CAMBIA - In assenza di un “rating” vero e proprio, finora, i lavoratori autonomi hanno faticato ad accedere a tassi vantaggiosi ai finanziamenti bancari. Anche per i mutui era più facile cercare un garante che trovare una soluzione alternativa. L’ostacolo ora è superato con l’intervento del Fondo Pmi grazie al quale i professionisti potranno beneficiare del livello massimo di garanzia previsto dalla legge concesso dal Fondo Pmi sui finanziamenti bancari. I numeri sono significativi: nel 2018 il Fondo ha garantito oltre 129 mila operazioni, per oltre 19 miliardi di finanziamenti e un importo garantito di circa 13,7 miliardi. Gli sportelli aderenti sono quelli dei principali istituti di credito che già sono abilitati ad operare con il Fondo Pmi, di fatto in tutto il territorio nazionale. Dal punto di vista operativo, ora Cdp costituirà una sezione speciale del Fondo Pmi riservata ai professionisti. Quali? La prima a partire è la Cassa forense, che ha già deliberato gli stanziamenti necessari per offrire una percentuale base di garanzia, pari al 10% dell’importo richiesto agli iscritti all’Albo degli avvocati. «Questo accordo potenzia il ruolo di sostenibilità sociale che le Casse devono svolgere - ha spiegato recentemente il presidente della Cassa Nunzio Luciano, che è anche vicepresidente Adepp- una volta messi al sicuro i conti e garantita la sostenibilità finanziaria ora per noi è il momento di occuparci del futuro dei nostri giovani e di offrire loro più strumenti per facilitarne l’attività». In questo senso Cassa forense ha già lanciato bandi e avvisi di welfare attivo per gli avvocati iscritti. A breve anche altre categorie di liberi professionisti potranno usufruire del nuovo ordinamento.

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